RELIGIONE

UNA COSA GROSSA

Eugenia Massari

Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi!

La religione degli antichi e la religione dei moderni. La cosa grossa è sfuggita a tutti, la religione dei nostri tempi si disvela. All’Udienza Generale, Papa Bergoglio ha in questi giorni ufficialmente presentato la preghiera scritta dal Vescovo di Napoli. Non il sacro a vivificare la materia, ma la materia a contaminare il sacro. Il Papa aveva avuto già modo di dire che, <<attraverso Maria, Dio si è contaminato con l’uomo>>. Non la fede a testimoniare il primato del Bene, ma il Male messo al centro. Nella Medea di Pasolini, un Chirone annegato nella morbida e rossastra luce pomeridiana – il rosso dell’apparizione secondo Sohrawardi e al Ghazali -, spiega a Giasone bambino, l’essenza di questo mondo: Tutto è santo, tutto è santo, tutto è santo! Che bel cielo! Vicino. Felice. Ti sembra che un pezzetto solo non sia innaturale? E non sia posseduto da un Dio? E così è il mare, in questo giorno in cui tu, Giasone, hai tredici anni e peschi con i piedi nell’acqua tiepida. Guardati alle spalle, che cosa vedi? Forse qualcosa di naturale? No. È un’apparizione quella che tu vedi alle tue spalle. Con le nuvole che si specchiano nell’acqua ferma, pesante delle tre del pomeriggio. Guarda laggiù, quella striscia nera sul mare lucido e rosa come l’olio, quelle ombre di alberi e quei canneti. In ogni punto in cui i tuoi occhi guardano è nascosto un Dio. E, se per caso non c’è, ha lasciato lì i segni della sua presenza sacra. Questo mondo è un segno, un mistero. Ed ogni pezzetto della sua materia porta in sé le tracce del Divino che lo crea e lo intride. Giasone, che è bambino, può ancora sentire e vedere il mistero. È quindi bellezza, quello che gli appare. È tutto pulito e splendente. Il canneto perfetto e rivelatore è lo specchio dell’anima pulita del bambino. Se non cambiate e non diventate come bambini, non entrerete mai nel Regno dei Cieli recita il Vangelo di Matteo.

Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori! Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi! Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi! Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi! Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all’ombra della tua croce, abbi pietà di noi! Perdonaci Signore, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi. Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte. Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello, se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. Perdonaci, se continuiamo a giustificare con la nostra fatica la crudeltà, se con il nostro dolore legittimiamo l’efferatezza dei nostri gesti. Perdonaci la guerra, Signore. Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, ti imploriamo! Ferma la mano di Caino! Illumina la nostra coscienza, non sia fatta la nostra volontà, non abbandonarci al nostro agire! Fermaci, Signore, fermaci! E quando avrai fermato la mano di Caino, abbi cura anche di lui. È nostro fratello. O Signore, poni un freno alla violenza! Fermaci, Signore. Dissacrato il rito con la politica, ecco che l’escatologia è riscritta. La storia deve piegarsi alla necessità di introdurre il messaggio politico in un rito sacro. A vent’anni Gesù non predica amato dai suoi seguaci ma è mandato in guerra, e in guerra i soldati, si sa. Non è nato nella purezza ma direttamente nel sangue e nella violenza, non è morto e risorto ma solo morto, un bunker militare assurge a grotta di Nazareth. Caino è la Chiesa stessa, fermaci non fermali. No. Nella religione dei moderni, non è più tutto santo.