SCIENZA
LA FELICITÀ È FACILITÀ
Anna Maria Pacilli
Le persone sarebbero in grado di comunicare la Felicità agli altri attraverso la loro traspirazione.
La Neurobiologia e la Felicità.
La tesi a favore dell’esistenza di un sistema per le emozioni nel cervello umano è, ancora oggi, oggetto di molte discussioni. L’opinione corrente è che ci sarebbero alcune strutture cerebrali più importanti di altre per l’esperienza e l’espressione dell’emozione. Gli studi di Cannon per primi hanno preso in considerazione le varie aree del cervello in relazione all’evento emozionale. Localizzato al di sotto della corteccia cerebrale, il sistema limbico, comprendente l’amigdala, l’ippocampo e l’ipotalamo, riveste un ruolo importante in buona parte delle reazioni emotive, nella motivazione, nell’apprendimento e in certi aspetti della memoria. L’amigdala è un elemento critico nei circuiti del cervello che elaborano paura e aggressività. Questa struttura ha un ruolo specifico nell’elaborazione delle emozioni, sia a livello anatomico che funzionale e riceve un’ampia gamma di input relativi a stimoli presenti, ricordati o semplicemente immaginati. Ognuno di questi input è capace di mettere in moto dei meccanismi che integrano informazioni sia di tipo cognitivo che emotivo in altre parti del sistema. Sebbene l’amigdala non è in grado di decodificare la qualità emozionale degli stimoli, il suo ruolo consiste nell’ alimentare ed attivare l’intero sistema emotivo. Numerosi studi hanno esaminato l’effetto di lesioni all’amigdala che provocano danni sull’abilità di riconoscere le espressioni emozionali del volto, riportando deficit associati a paura, rabbia, tristezza e disgusto. La varietà di deficit probabilmente riflette, in parte, differenze nelle lesioni, tuttavia l’inabilità a riconoscere la paura nelle espressioni facciali sembra essere il più frequente. L’ippocampo e l’ipotalamo formano, insieme all’amigdala, il sistema limbico. Il primo è localizzato nella zona mediale del lobo temporale e svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale. L’ipotalamo, infine, è la zona del cervello che coordina il sistema nervoso autonomo e regola, tramite una complessa attività ormonale, funzioni diverse all’interno dell’organismo, come l’equilibrio della temperatura corporea, il metabolismo dei glucidi e dei lipidi, ecc. Molte di queste funzioni sono implicate nel vissuto e nella manifestazione psicofisiologica delle emozioni.
Il sistema nervoso autonomo
L’esperienza emozionale è quasi sempre accompagnata dalla mobilitazione del sistema nervoso autonomo (che regola le reazioni corporee involontarie) attraverso le sue due parti: il sistema simpatico e il sistema parasimpatico. Il sistema simpatico ha il compito di attivare le risposte di sopravvivenza alle minacce che vengono percepite; le ghiandole surrenali secernono gli ormoni dello stress (adrenalina, noradrenalina, cortisolo), il battito cardiaco aumenta, i muscoli si contraggono, le pupille si dilatano e il respiro si fa più profondo e rapido. Una versione estrema dell’attivazione del sistema nervoso simpatico è conosciuta come risposta di attacco o fuga, che porta gli animali a fuggire o attaccare in caso di pericolo. Quando il pericolo è passato, il sistema parasimpatico prende il sopravvento su quello simpatico e riporta il corpo ad uno stato di riposo pre-ansia.
I neurotrasmettitori
Un ultimo aspetto da prendere in considerazione, che sono alla base non solo delle esperienze emozionali ma riguardano tutte le strutture del nostro corpo, sono i neurotrasmettitori, responsabili della trasmissione sinaptica chimica. Questi rientrano in tre categorie chimiche: aminoacidi, amine e peptidi e la loro funzione è quella di trasmettere l’informazione dalla membrana pre-sinaptica a quella post-sinaptica. Tra i neurotrasmettitori aminoacidi rientrano il glutammato (Glu), la glicina (Gly) e l’acido gamma-aminobutirrico (GABA). Il glutammato è un neurotrasmettitore eccitatorio e consente allo stimolo nervoso di propagarsi nel neurone post-sinaptico. Un eccessiva presenza nelle sinapsi di glutammato può indurre uno stato di ipereccitazione e insonnia con forti cefalee. Il neurotrasmettitore GABA, invece, ha una funzione prevalentemente inibitoria, sopprimendo l’attività del sistema nervoso centrale. Il sistema limbico è particolarmente ricco di recettori per il GABA e si pensa che la sua funzione sia quella di “calmare” il sistema limbico quando è sovraeccitato. Sui recettori per il GABA agiscono le benzodiazepine, i farmaci più utilizzati per ridurre l’ansia patologica. Questi farmaci si legano ai recettori per il GABA e ne modificano la forma aumentandone l’affinità con il neurotrasmettitore, determinando un potenziamento dell’azione del GABA. La seconda categoria è rappresentata dai neurotrasmettitori aminici: serotonina, dopamina, acetilcolina e noradrenalina svolgono un ruolo molto importante nelle manifestazioni comportamentali, nei processi cognitivi e, soprattutto, nelle emozioni. La serotonina è implicata nella regolazione dell’umore e del sonno, nella temperatura corporea e nella coordinazione delle attività intestinali. La dopamina, invece, è il principale neurotrasmettitore del cervello emozionale;
svolge un ruolo importante nella regolazione di comportamenti quali il mangiare, il bere, il riprodursi, avere successo nella lotta o nella competizione o il fuggire da un pericolo. Una scarsa produzione di dopamina sembra sia correlata alla depressione, mentre una iperattività nella produzione pare connessa alla sindrome maniacale e alla schizofrenia. La noradrenalina, infine, coinvolge parti del cervello dove risiedono i controlli dell’attenzione e delle reazioni. Insieme all’epinefrina, provoca la risposta di attacco o fuga (fight or flight), attivando il sistema nervoso simpatico per aumentare il battito cardiaco, rilasciare energia sotto forma di glucosio dal glicogeno e aumentare il tono muscolare. I peptidi costituiscono la terza categoria chimica dei neurotrasmettitori; essi comprendono le encefalite, le endorfine, la sostanza P, la neurotensina e molti altri. Si tratta di catene proteiche di lunghezza variabile la cui funzione è prevalentemente inibitoria; per esempio le endorfine sono maggiormente concentrate nella parte del midollo spinale in cui arrivano le fibre nervose sensitive che conducono gli stimoli dolorifici nelle varie parti del corpo o nelle zone del cervello che hanno il compito di ricevere, integrare e trasmettere le informazioni dolorifiche nelle altre aree cerebrali.
I neuroni specchio.
La scoperta dei neuroni specchio non è la scoperta di un nuovo fenomeno clinico, ma solo dei possibili meccanismi neurali che possono far luce su fenomeni clinici già noti, come sostiene Gallese nel 2006. Essi sarebbero una popolazione di neuroni visuo-motori scoperti nel cervello dei primati e dell’uomo che si attivano sia durante l’esecuzione di azioni sia durante l’osservazione delle stesse azioni compiute da altri. Nel contesto emozionale, questi neuroni assumono grande importanza in quanto regolano le strategie di adattamento alle situazioni ambientali. Prove scientifiche hanno dimostrato che l’attivazione di un particolare circuito neurale, che comprende la corteccia premotoria ventrale e include l’amigdala e l’insula, assume grande importanza nell’osservazione e nel riconoscimento di espressioni (facciali) emozionali di base, come paura, felicità, rabbia, disgusto, sorpresa, tristezza. Percezione e produzione delle manifestazioni espressive avrebbero, quindi, una base comune. Un ruolo importante in questo meccanismo viene svolto dall’insula, che connette il sistema limbico con il sistema dei neuroni specchio ed è un centro di integrazione viscero-motoria trasformando gli input sensoriali in reazioni viscerali. Il meccanismo specchio risulta attivo anche nel riconoscimento del dolore. Freedberg nel 2007 notò che anche nello spettatore di un’opera d’arte vengono attivati gli stessi circuiti neurali corrispondenti alle azioni o alle emozioni rappresentate nell’opera. Dunque, i circuiti neurali di un’emozione: sono geneticamente predisposti (innati) e selezionati per il loro valore adattativo, sono organizzati per rispondere in modo automatico agli stimoli salienti
Modificano i comportamenti, attivando o inibendo programmi motori, i pattern biochimici, l’attivazione fisiologica, influenzano anche i sistemi sensoriali, interagiscono con i sistemi cognitivi
Sono implicati nei circuiti alla base dell’esperienza soggettiva cosciente.
Secondo il Modello del sistema emozionale unico, da un unico centro sottocorticale per tutte le emozioni si passerebbe a un circuito sottocorticale composto da diverse aree interconnesse per l’elaborazione di tutti i processi emozionali. In realtà le emozioni non sono solo sottocorticali e l’Emisfero sinistro sarebbe quello maggiormente collegato alle emozioni positive, quello destro alle emozioni negative. Inoltre, la teoria del “cervello trino” di Mc Lean del 1970 composto da cervello emotivo (sistema limbico), cervello razionale (neocorteccia), cervello rettiliano (tronco encefalico, gangli della base), non solo sarebbe ancora valida, ma spiegherebbe anche molti aspetti connessi alla Sessualità. E, dunque, anche alla Felicità. Infine (perché no?)…Annusare la Felicità. Le persone sarebbero in grado di comunicare la Felicità agli altri attraverso la loro traspirazione. Uno studio condotto dal Prof. Gün Semin, psicologo presso l’Università di Utrecht, nei Paesi Bassi, e pubblicato sulla rivista Psychological Science di quest’anno, ha messo in evidenza che alcuni composti chimici “felici” contenuti nel sudore, possono essere rilevati dagli altri, mentre studi precedenti avevano dimostrato che siamo in grado di annusare e percepire la paura e il disgusto tramite il sudore. Lo studio ha osservato un mutamento delle espressioni del volto dei soggetti che sono stati sottoposti: quando le donne ( che, notoriamente, hanno un olfatto più sviluppato degli uomini), annusavano del ‘sudore felice’, i muscoli della loro faccia si spostavano per indicare un sorriso. Dunque potremo anche percepire e comunicare la Felicità sudando. E ciò potrebbe essere messo in “comune” con gli altri, contagiando ( e in questi periodi sarebbe utile più di molte altre cose), la Felicità.