ATTUALITA’
URSULA, L’ERRORE STRATEGICO E’ IL SUO
Maria Luisa Alberico
La Presidente Ursula VdL rappresentava in quella circostanza 500 milioni di europei, di cui almeno 250 milioni di europee.
L’episodio dello sgarbo cerimoniale ai danni della Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen, riportato da tutti i media ormai a livello planetario, è infinitamente sconfortante, ma non tanto, ritengo, per le ragioni addotte da vari commentatori inerenti la volontà implicita del sultano di voler umiliare l’U.E. e i suoi rappresentanti al massimo livello, dati risaputi, e neppure per l’inqualificabile comportamento di Charles Michel, assisosi ancor prima del sultano sulla poltrona riservatagli e postosi colà a osservare interdetto, incapace della reazione che qualunque cittadino europeo, e non solo, avrebbe saputo adottare immediatamente, inchinandosi di fatto alla logica di un regime che ha imboccato una deriva oscurantista, quanto per il comportamento di lei, Ursula, presidente dell’Unione Europea. La Presidente Ursula VdL rappresentava in quella circostanza 500 milioni di europei, di cui almeno 250 milioni di europee, e dalla sua reazione poteva dipendere un cambiamento di rotta esemplare, eloquente, politicamente rilevante nei confronti dell’impostazione architettata dal regime turco: un ribaltamento dell’offesa ricevuta in una muta, ma sostanziale affermazione della superiorità di quei principi proclamati dall’Occidente di parità e rispetto verso la donna e di indispensabile rispetto formale tra Stati. Con un solo gesto: restando ovviamente in piedi, guardando i due negli occhi, senza una parola, orientando il corpo in direzione dell’uscita dove avrebbe preteso di essere riaccompagnata immediatamente all’aeroporto. Si è scritto che la Presidente Ursula VdL avrebbe anteposto la “sostanza” dei colloqui al rispetto del cerimoniale, quando è risaputo che il cerimoniale, in quella circostanza, era pura sostanza, tanto è vero che del contenuto dei colloqui ben poco è trapelato, pur se temi di drammatica attualità erano all’ordine del giorno, mentre di quell’incontro rimarrà l’esemplare umiliazione pubblica della presidente dell’UE, in quanto rappresentante dell’Europa, in quanto donna.
La Presidente avrebbe dovuto avere consapevolezza di rappresentare gli europei, e soprattutto le europee, verso le quali si proclamano attestazioni di rispetto e attenzione in tutte le circostanze e in tutte le formazioni politiche e partitiche occidentali, inneggiando alla necessità di rafforzare la presenza femminile nei più elevati gradi del potere, ribadendo nel contempo gli alti propositi degli intoccabili principi di cui l’Europa si ritiene, e a ragione, depositaria: la democrazia, i valori umani, il rispetto delle minoranze, la libertà delle donne, proprio nei giorni in cui l’ottimo Erdogan si ritira dalla Convenzione di Istanbul a protezione delle donne. Accomodarsi su quel divano, in posizione di evidente inferiorità, a distanza dai due protagonisti, uno dei quali di grado inferiore al suo, non può aver giovato ai “colloqui” bilaterali: la sprezzante superiorità imposta dall’autocrate evidenzia palesemente la risibile sudditanza dell’UE, incapace di politiche unitarie sotto ogni profilo e in ogni ambito: immigrazione, coordinamento per i vaccini, rapporti con le altre potenze. Per una volta in luogo di un coacervo di esigenze conflittuali dei 27 Stati, di uno sbandierare inconcludente di principi astratti in un clima di retorica priva di contenuti, bello ed efficace sarebbe stato un gesto, un solo gesto senza una inutile parola, semplice ed inequivocabile però, per rimarcare ad un tempo l’assenza di riguardo e la reazione ferma di chi sa di rappresentare un continente e i suoi valori. Una reazione non stizzita, non irosa, ma plateale, come plateale ha voluto essere lo sgarbo, avrebbe fatto gioire 500 milioni di europei e soprattutto, cara Ursula, 250 milioni di europee! Una donna leader, da sola ma non sola, avrebbe fatto acquisire all’Europa un prestigio e una credibilità che discorsi, commenti, dietrologie non potranno ormai recuperare. Una bellissima occasione sprecata!